Spesso la problematica posta dal cliente che chiede una consulenza non è riconducibile ad una nosografia psicopatologica.
Il cliente non è malato ma presenta problematiche nella vita sociale, familiare, lavorativa: conflitti, incomprensioni, lutti, delusioni nel lavoro o nella scuola, ha la necessità di adeguarsi a cambiamenti strutturali e/o od organizzativi, divorzi, perdita del lavoro, insuccessi scolastici, trasferimenti in ambito lavorativo.

È significativo richiedere una consulenza in presenza di alcune sintomatologie psicofisiche quali: ansia, attacchi di panico, stati depressivi, insonnia, disturbi alimentari, gastrite, colite, disturbi sessuali che vanno ad inficiare la qualità di vita della persona.
Si dice a tutto c’è rimedio! Un individuo vive in un contesto, inteso come insieme di relazioni entro il quale egli vive la propria esperienza.
Lo psicologo attraverso la consulenza ti restituisce la tua capacità di valutare e decidere realmente cosa fare di te stesso/a, dare un significato diverso alla tua realtà psichica, affettiva.

Per sostegno psicologico si intende aver bisogno di un aiuto per capire la motivazione di uno stato di disagio che si sta vivendo nell’arco della nostra vita e trovarene la soluzione.
Richiedere una consulenza per sostegno psicologico non significa diventare dipendente dalla figura dello psicologo ma darsi la possibilità di vedere la situazione che stiamo vivendo con una chiave di lettura nuova che può portare alla comprensione del malessere.
Sostegno non significa suggestione, plagio, manipolazione ma sostenimento, supporto, ascolto rispettoso dell’altro.

Una parola, una frase, sono già uno strumento per suscitare nella persona una curiosità; un singolo colloquio può farti scoprire nuovi elementi di una determinata situazione, evidenziare pregiudizi che ci condizionano l’esistenza, mettere in moto un processo di conoscenza.
Tu, successivamente, deciderai se approfondire la conoscenza di te stessa/o.