Domenica, 08 Novembre 2015 16:43

Il ruolo del padre nella crescita del figlio

Ogni figlio ha bisogno affettivamente della madre e del padre. Dobbiamo iniziare a mettere in evidenza l’importanza che la figura paterna riveste per lo sviluppo del proprio figlio.  

Il bambino ha due modalità diverse di interagire con il padre e la madre, entrambi fondamentali per sviluppare le sue potenzialità.

Il lattante interagisce con il mondo esterno in modo attivo dimostrando di possedere dal primo momento di vita una competenza cognitiva ed affettiva, ma il dato interessante è la differenziazione che il piccolo dimostra nell’utilizzare modalità diverse a seconda del genitore che si occupa di lui: con la madre si sono osservati movimenti delle braccia e delle gambe più lenti e regolari, mentre con il padre reagisce con la globalità del corpo e i movimenti sono più bruschi e imprevedibili.

Che sia il padre o la madre... è fondamentale che la persona che si prende cura del bambino, sia attenta e sensibile ai bisogni del piccolo, che stimoli le potenzialità che permetteranno al bambino, durante la crescita, l’allargamento del suo mondo relazionale favorendo lo sviluppo delle competenze socio-emotive.

Da un padre tradizionale, come era in passato, che svolgeva la sua funzione all’esterno per soddisfare il fabbisogno economico della sua famiglia, ad un padre collaborativo che aiuta nell’accudimento della prole, attualmente si deve centrare l’attenzione su una nuova figura di padre caratterizzato, rispetto al passato, da maggior consapevolezza di possedere le stesse capacità affettive allevanti ed accudenti della donna.

Chiaro deve essere che uguali potenzialità si trovano in entrambi i genitori: la crescita dei figli non è una priorità esclusiva della madre, i figli hanno bisogno anche dei padri.

Essere padre è uno status che inizia con la nascita di un figlio.

Sentirsi padre è una percezione intima di se stessi ed è collegata alle emozioni: si può essere, per il proprio figlio, il padre che non si è avuto nell’infanzia.

Avete mai pensato a questo?

Quanti figli, ora adulti, non hanno sperimentato il sostegno di un padre, la forza interiore di un padre?

Quanti figli, non conoscono il padre se non attraverso la visione distorta della madre che spesso denigra e svaluta la figura paterna?

Il ruolo del padre serve per separare la diade madre-bambino, per aiutare il bambino ad entrare in relazione con il mondo esterno ed affrontare l’estraneo, esprimere l’aggressività attraverso i giochi; con il passare degli anni la funzione paterna è fondamentale perchè rappresenta l’autorità, le regole, le norme che poi serviranno per instaurare relazioni interpersonali civili.

I padri si relazionano con i figli con modalità diverse da quelle materne, questo elemento è importante per insegnare ai figli che non esistono capacità affettive esclusive di un genitore o dell’altro ma che qualità umane, che sono presenti in entrambi i sessi, danno piacere, perchè soddisfano i bisogni tanto dei figli che dei padri e delle madri: sensibilità, tenerezza, empatia, capacità di contatto.

Il padre che esce con il figlioletto, permette alla madre di recuperare uno spazio individuale dove poter recuperare le energie psicofisiche, riposarsi, concedersi una piccola pausa dal ruolo di madre e contemporaneamente permette a se stesso di provare emozioni nuove, riprendere contatto con le sue parti più intime legate al rappporto con il suo stesso padre che forse erano finite nel dimenticatoio.