Nel conflitto ognuno di noi è obbligato a confrontarsi con un punto di vista differente dal proprio e bisognerebbe imparare ad attraversarlo piuttosto che alimentarlo cercando di mantenere sempre aperta la relazione con il partner soprattutto in presenza di figli.
Dalle origini la Mediazione Familiare è stata considerata lo strumento per vincere tutti e due poiché, con l’ausilio di alcune tecniche, si può realizzare la cooperazione tra ex coniugi o conviventi allo scopo di garantire il legame familiare oltre la rottura.
l’Italia, rispetto ad altri paesi è in fortissimo ritardo sia nel riconoscere l’istituto mediativo che nell’applicarlo.
Dobbiamo allora chiederci: perché da noi funzioni molto meno che altrove?
La risposta risiede unicamente nell’equivoco sul principio di volontarietà dell’accesso.
Solo in quest’ultimo periodo, la recente Sentenza di Cassazione 11842/2019 riconosce giuridicamente la Mediazione come lo strumento di soluzione all’alta conflittualità.
L’invio alla Mediazione è già da tempo inserito anche nei provvedimenti della magistratura per la fissazione d’udienza in caso di separazioni o divorzi iscritti presso i Tribunali in modalità’ giudiziale.
A seguito di ciò il tribunale di Roma ha aperto uno sportello informativo per tre giorni a settimana presso il quale le coppie possono chiedere informazioni sulla Mediazione ed essere informate oltre che inviate presso i centri specializzati o professionisti formati nelle apposite tecniche.
Questo sarà sicuramente il futuro, per tentare di risolvere i problemi di conflittualità di coppia, senza l’obbligo di un processo lungo ed estenuante che spesso vede i figli minorenni diventare adulti senza essersi concluso.
Ad maiora
Presidente Asocciazione Una mamo tesa Onlus
esperta in Diritto di Famiglia